Con una enunciazione per la verità un po’ provocatoria ma chiara per quanto dirò: il possesso di un bene mobile acquistato da un terzo vale come titolo di proprietà”? Il principio ovviamente riguarda nel nostro caso l’acquisto della sospirata moneta, qui non faccio riferimento alla moneta con caratteristiche particolari degne di essere compresa tra i beni culturali ne parleremo successivamente. L’esperienza culturale propria come le norme di legge, prescrivono l’esistenza di un presupposto e cioè l’acquirente deve applicare quella diligenza media normale che suole definirsi la “buona diligenza del padre di famiglia” nulla di trascendentale ciò per evitare INCORRERE nella colpa grave (intesa quale assenza di un minimo di attenzione).
Posso suggerire alcuni metodi pratici:
1 mai acquistare monete da persone sconosciute o che vivono ai margini delle manifestazioni numismatiche senza alcuna credenziale; (ATTENZIONE AI FALSI O REFURTIVA DI COSE RUBATE)
2 acquistare le monete solo ed esclusivamente da commercianti professionisti ed accreditati che ben sanno come comportarsi con l’acquirente;
3 richiedere in ogni caso al venditore fattura o ricevuta con cui si descriva la moneta ed all’occorrenza chiedere venga allegata la fotografia al D e R (i genere il prezzo aggiuntivo è modesto)
4 in caso di acquisto tra privati conoscere la provenienza della moneta e redigere scrittura privata con cui si descriva la moneta e venga indicata la provenienza.
La buona fede quindi garantisce l’acquirente alle precise condizioni citate. Credo a questo punto sia logico organizzare la nostra raccolta numismatica creando uno archivio contenete le ricevute fatture indicazioni di riferimento per risalire al venditore le fotografie. Questo lavoro è necessario non solo per motivare all’occorrenza (curiosità dei Giudici!!) il possesso del materiale numismatico ma anche per altri due motivi:
1 in occasione della vendita della mia moneta il prezzo può variare a secondo del possesso della documentazione indicata
2 di natura amministrativa- diritto pubblico e fiscale, come si sa i commercianti sono obbligati ad indicare il nome degli acquirenti.
Attenzione quindi la buona fede nell’acquisto non è un concetto astratto od assoluto quindi bisogna fare attenzione con criterio non di esperti ma di persone normali.